giovedì 17 ottobre 2024

MILANO WINE WEEK 2024: WINE LIST ITALIA, MAESTRI DELLA SELEZIONE

 

 




Settima edizione della kermesse non fieristica nel capoluogo meneghino

Milano, 17 Ottobre 2024- Si è svolta dal 5 al 13 Ottobre c.m. la settima edizione della Milano Wine Week, kermesse non fieristica che avvicina al mondo del vino consumatori consapevoli, appassionati enonauti ed operatori del settore, sia nazionale che internazionale.

L’Headquarter della rassegna è stato lo storico Palazzo Bovara (assieme a Palazzo Castiglioni per il Gran Tasting Wine List Italia), cui si sono affiancati i Caselli dei Dazi in Arco Della Pace, che hanno ospitato l’Enoteca Milano Wine Week per il polo consumer.

Il fulcro della manifestazione settimanale meneghina è rappresentato indubbiamente dal Progetto (seconda edizione) della Wine List Italia, la selezione dei 100 migliori Sommelier della Ristorazione del Belpaese (nel 2023 erano 55 i sommelier partecipanti, segno di grande crescita).

Borghi d’Europa ha partecipato alla conferenza di presentazione della Wine List, con al timone l’editore di Wine List e nume tutelare della Milano Wine Week Federico Gordini e il curatore, il preparato Sommelier ed Enologo Paolo Porfidio, che hanno fatto capire quanto la cultura del vino possa essere comunicata grazie alla figura del Sommelier di Ristorazione, che può raccontare terroir unici e proporre etichette rappresentative e identitarie: in pratica un vero atto culturale, volto a diffondere le eccellenze enologiche italiane e non.

Dopo la presentazione, si è svolto a Palazzo Bovara e Palazzo Castiglioni il Gran Tasting Wine List: 1000 tra le etichette migliori selezionate accuratamente da ognuno dei 100 Sommelier, con delle chicche straordinarie.

Borghi d’Europa ha assaggiato con piacere:

- di Silvia Angelozzi del Bellariva Enoteca  Bistrot di Alba Adriatica in Abruzzo lo Champagne Aoc s.a. Grand Rosè Brut di Chateau De Bligny,

-di Andrea Armas del Ristorante al 588 di Bagno a Ripoli in Toscana lo Champagne Grand Cru Bouzy Millesimè 2012 Brut dibernaut,

-di Luca Belleggia del Ristorante Il Pagliaccio a Roma il Fallwind Pinot Bianco Schulthaus Alto Adige Doc 2023 di San Michele Appiano,

-di Simone Biestro di Joia Alta Cucina Naturale a Milano l’Alta langa Dcog Zero140 Pas Dosè 2011 di Enrico Serafino,

-di Nicholas Bratti del Ristorante Dalla Gioconda di Gabicce Monte nelle Marche il Vertis Verdicchio di Matelica Doc 2020 di Borgo Paglianetto,

-di Stefano Carenzi del Dry Aged a Milano il Bertone Pinot Nero Oltrepò Pavese Doc 2018 di Conte Vistarino,

-di Cristian Carias di Izu Milano il Vigneti delle Dolomiti Igt 2022 Alto Adige di Girlan,

-di Marika Giacoppo del Rooftop Restaurant A’ Riccione Terrazza a Milano il Trento Doc 2011 Tracce Riserva Extrabrut di Moser,

-di Salvatore Maresca del Josè Restaurant a Torre del Greco in Campania il Kuris Riserva Greco di Tufo Docg 2021 di tenuta Scuotto

-di Salvatore Matarrazzo del Ristorante Re Santi e Leoni di Nola in Campania il Lacryma Christi Vesuvio Doc 2014 Vigna del Vulcano di Villa Dora,

-di Bianca Modonesi dell’Osteria degli Assonica a Sorisole (Bergamo) il Blanc de Noir Millesimato 2019 Franciacrota Docg di Monte Alto,

-di Cristina Pinciroli di Palazzo Utini a Noceto in Emilia Romagna il Metodo Classico Lambrusco di Sorbara Bianco Doc 2016 Christian Bellei Brut di Cantina della Volta,

- di Paolo Porfidio di Terrazza Gallia dell’Excelsior Galla Hotel a Milano la Ribolla Gialla Medana Jama Cru Opoka Goriska Brda 2021 di Marjan Simcic,

-di Federica Radice del Ristorante Due Colombe a Borgonato in Franciacorta il Franciacorta Docg Rosè Brut s.a. di Faccoli,

-di Veronica Ravizzola del Dama Ristorante all’interno del Castello San Gaudenzio a Cervesina, in Oltrepò Pavese l’Sg 67 Singolo Vigneto Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Doc 2020 di Cordero San Giorgio,

-di Beatrice Ruzzon di Macelleria Damini & Affini di Arzignano, nel Vicentino la Barbera d’Alba Conca Tre Pile Doc 2021 di Aldo Conterno.

-di Rosario Sorbello del Donna Carmela Resort a Carruba di Riposto in Sicilia il Nero d’Avola Saia Igt 2016 di Feudo Maccari,

-di Marco Spini del Ba Restaurant di Milano il Noir Pinot Nero Oltrepò Pavese Doc Annata Storica 2004 di Tenuta Mazzolino,

Grandissimi vini quelli degustati, che testimoniano quanto sia importante in senso comunicativo la figura del Sommelier di Ristorazione, un vero maestro di selezione.

In alto i calici!

mercoledì 2 ottobre 2024

SAPORI GOURMET: LA CUCINA, NON IL SOLITO RISTORANTE A RHO

 




Milano, 2 ottobre 2024- La Redazione di Borghi d’Europa ha avuto il piacere di scoprire i patti gourmet de La Cucina, non il solito Ristorante, situato a Rho e nato nel 2020 durante la pandemia, per volere dello Chef Patron Gaetano Marinaccio e di Nadia Petronio.

Entrambi hanno una formazione alberghiera e nella ristorazione, che li ha portati a cercare un locale con alle base un’idea precisa da trasmettere nel piatto in un ambiente intimo e ben curato.

Gaetano Marinaccio, di origini campane, ha raccontato che la Cucina è nato con l’obiettivo di proporre all’attenta clientela una cucina italiana (con tracce mediterranee), rivisitata con innovazione e creatività, dove non esiste più la tradizionale differenza tra antipasto, primo e secondo, utilizzando materie prime d’alta qualità.

Altrettanto importante è la filosofia no waste: non si butta via mai niente, nemmeno le scorze o tutto quello comunemente definito nelle cucine di scarto e si cerca di riutilizzarlo, come nel caso dei panificati, uno degli assi nella manica del Ristorante a Rho.

Ogni settimana viene realizzato dell’ottimo pane fatto in casa, partendo dalla tipologia e forma del pane e dall’impasto: nel pranzo degustativo per Borghi d’Europa e la stampa, la fonte d’ispirazione è stata il filone.

Ora da poco al timone della cucina di questo ristorante gourmet c’è il giovane Chef Mirko Di Geronimo, lombardo con origini abruzzesi, che ha maturato importanti esperienze a Londra e Parigi , che può così mostrare la sua creatività ai fornelli, con la supervisione del nume tutelare Gaetano Marinaccio.

La Cucina a Rho è aperto solo e sempre alla sera a cena, dal lunedì al sabato e normalmente, per permettere alla clientela di godersi una full immersion del gusto, vengono consigliati i menù degustazione da 5 portate più 1, da 6 più 1 e da 7 piu una, dove vengono sempre aggiunti il benvenuto dello Chef, gli interessanti panificati della settimana con l’Olio Evo e i prodotti di piccola pasticceria artigianale.

A tavola dopo uno snack di benvenuto sfizioso e ricercato ( come la tartelletta francese con la spuma di caprino e il Macaron con Auricchio e tartufo) e accompagnato da un Franciacorta Berlucchi ’61 Blanc de Blanc (Gaetano Marinaccio è Brand Ambassador di Berlucchi), si sono susseguiti portate colorate ed eleganti come la Muggine Frollata, la Parmigiana Confusa e la Triglia in Bottone, abbinate a un Lugana Superiore 2022 di Ottella e al Blend 2016 di Falanghina e Biancolella di Villadora.

Poi, il piatto Pasta, Pane e Pomodoro, ben equilibrato (Pasta di Semola fatta a mano con polpa di pomodoro, condita con salsa di pomodoro cotto 3 ore, Olio Evo, sale e polvere di pomodoro e basilico) e quello Che Barba, una proposta vegetale innovativa, con alla base una Millefoglie di Barbabietola al vapore con nocciole, bietoline e spuma di parmigiano e acqua di menta.

Prima del caffè coi piccoli prodotti di pasticceria artigianale, è stato sorseggiato un calice da meditazione del Blend Vesuvio 2015 da uve Aglianico e Piedirosso di Villadora.

Il concetto di rivisitazione in chiave creativa ed elegante senza sprechi di grandi must della tradizione culinaria del Belpaese è assolutamente stato trasmesso da parte dell’intero Staff del Cucina di Rho: così va bene!

 


sabato 27 luglio 2024

La Via dei Norcini – Alla Macelleria Mores, a Chions Borgo europeo del Gusto luglio 27, 2024




Nei nostri itinerari vagabondi, incontriamo spesso attività semplicemente geniali, che

suggeriscono percorsi inediti sulla via della eccellenza.


Così, dopo una serie di soste gustose nel Friuli Occidentale,la nostra atavica curiosità di cronisti del gusto ci ha fatti arrivare alla Macelleria Mores a Chions.


Ci aveva 'intrigato' la degustazione di una speciale porchetta, realizzata da maialini allevati con cura.


Oltre alle tante carni scelte, fresche, di prima qualità, che provengono da allevamenti della zona, da fornitori scelti con criterio da Mauro (la scelta delle nostre carni la facciamo direttamente nelle stalle!), il punto forte della Macelleria Mores sono "i pronti a cuocere".Si tratta di piatti gustosi e facili da cucinare e da mettere in tavola. La proposta prevede anche tante pietanze sfiziose già cotte (arrosti vari, rotoli farciti e cotti, alette e cosciette di pollo), i contorni, il ragù fatto in casa e tantissime altre squisitezze. “


E' tutto vero : l'inclinazione gastronomica che la professione del macellaio ha preso è quiben documentata.

 

Mauro, Lucia e Riccardo si fanno sempre in quattro per soddisfare le esigenze di tutti i clienti e nel raro caso in cui non sia possibile sono sempre pronti a contattare il cliente quando il pezzo che si cerca è di nuovo disponibile. Questo se la qualità della carne non bastasse a convincervi.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno deciso di invitare la Macelleria Mores alle iniziative di informazione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura.

L'inserimento della mitica porchetta fra le delizie della Via dei Norcini, viene a suggellare una scelta felice.

La partecipazione agli incontri con i giornalisti ; il partenariato d'informazione per i materiali didattici di educazione alimentare ; il racconto delle proprie eccellenze nei giornali della rete Blog Azzurro.....


La comunicazione, quella buona, ha bisogno di interpreti onesti e talentuosi.

Qui, alla Macelleria Mores, ci siamo !

mercoledì 17 luglio 2024

VISITE GUSTOSE: LA CANTINA STORICA GIACOMO VICO A CANALE

 





Borghi d’Europa ha provato diverse etichette di Giacomo Vico e alcuni piatti di tradizione del Ristorante/Locanda Leon d’Oro Secolare

Milano, 16 Luglio 2024- A Canale, comune fulcro del Roero Docg, situato a nord di Alba sulla sponda sinistra del fiume Tanaro (e confinante con le splendide colline dell’Astigiano) sorge sin dal 1850 la Cantina Giacomo Vico, fondata da Giovanni Battista Vico, il cui unico figlio Giacomo iniziò l’attività di vendita di vino in bottiglia.

Un anno chiave per questa Cantina storica fu senza dubbio il 1990, quando Corrado Vico, l’attuale titolare, coadiuvato dalla moglie Anna Fergola, migliorò la Cantina di famiglia con attrezzature innovative e investimenti in vigna, puntando deciso sulla produzione di vini di qualità del territorio circostante, ovvero la zona del Roero Docg (uve Nebbiolo e Barbera a bacca nera e Arneis e Favorita a bacca bianca).

La Cantina Giacomo Vico ha un occhio attento sulla sostenibilità, avendo installato negli anni 2010 diversi pannelli solari, che garantiscono circa il 40% del fabbisogno dei vari lavori in cantina.

Borghi d’Europa ha visitato questa storica realtà vinicola a Canale provando alcune tra le etichette di pregio:

-Langhe Favorita Doc 2021, vinificazione solo in acciaio, di colore giallo paglierino, presenta un naso abbastanza complesso, con note di confettura di albicocca, fiori secchi e gradevolmente erbaceo, un bianco secco fresco, sapido ed elegante,

-Roero Arneis Docg 2022, ha un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso emergono delle note di frutta esotica e una bella mineralità, al palato risulta avere un bel corpo ed  equilibrio,

-Roero Arneis Docg 2020, ha un colore dorato acceso e un naso che ricorda le erbe da infusione e il miele d’acacia, al palato è morbido ed avvolgente,

-Langhe Doc Chardonnay 2021, dal colore giallo paglierino intenso, questo Chardonnay ha un naso che ricorda la frutta candita e sentori tostati, al palato è armonico e persistente, con una bella struttura,

-Nebbiolo d’Alba Doc 2018, dal colore rosso rubino con riflessi granati, ha un naso che ricorda la confettura di mirtilli e fragoline di bosco e delle note speziate (Pepe di Sichuan), al palato è sapido ed equilibrato,

-Nebbiolo d’Alba Doc Valmaggiore 2017, presenta un colore rosso rubino e un naso ricco di spezie e cuoio, al palato è rotondo ed avvolgente, con un finale abbastanza lungo,

-Barbera d’Alba Doc Superiore 2018, di colore rosso granato, al naso si sente l’uso delle botti piccole di primo passaggio, con delle note di confettura di ciliegia, ma anche di nocciola e cacao amaro, al palato è molto armonico, con un grande potenziale evolutivo

Dopo l’ottima visita con degustazione, Borghi d’Europa ha scoperto a pranzo la cucina di tradizione del Roero del Ristorante/Locanda Leon d’Oro Secolare, esistente dal 1926 e gestito con eleganza e spirito conviviale da Ilaria Arduino, che sa ben proporre i piatti del territorio abbinati ai vini locali alla gentile clientela.

Qui sono stati provati come antipasto una Millefoglie di melanzane con vellutata di peperoni e come primo piatto un assaggio di Risotto ai mirtilli con Toma di Roccaverano Dop, che ben si sposavano col Roero Arneis 2020 di Giacomo Vico, mentre come secondo piatto un prodotto d’eccellenza locale come il Coniglio Grigio di Carmagnola in casseruola, quest’ultimo abbinato al Roero Docg Bricco Patarrone 2018 di Giacomo Vico, rosso con un naso intenso tra sentori di ciliegia ed amarena e note di liquirizia e menta, molto elegante.

Il dolce? Il Tulipano goloso ai frutti di bosco del Leon d’Oro Secolare, molto bello e sfizioso e abbinato al Birbet di Giacomo Vico, che è in pratica un mosto di uve a bacca rossa rifermentate,piacevole, beverino e dalla bassa gradazione.

Borghi d’Europa continuerà a comunicare realtà come Giacomo Vico e la cucina del Leon d’Oro Secolare di Canale, perché sono assolutamente rappresentativi di un territorio vocato come quello del Roero Docg.

Così va bene!

 

lunedì 24 giugno 2024

EUROVINUM: I VINI DI PROVVEDITORE PRESENTATI A MILANO

 





L’Azienda Agricola di Scansano della Famiglia Bargagli ha raccontato la propria realtà alla stampa specializzata

Milano, 24 Giugno 2024- Nel Comune di Scansano, nella Contrada dei Salaioli, zona vitivinicola particolarmente florida, sorge l’Azienda Agricola Provveditore della Famiglia Bargagli, giunta oggi alla quarta generazione, con al timone Cristina Bargagli.

Sangiovese per il Morellino di Scansano Docg, Sirah ma alche alcuni bianchi sia internazionali che autoctoni sono i vini prodotti da Provveditore (che conta circa 40 ettari avvitati),  che iniziò a vinificare le proprie uve e puntare a una qualità maggiore negli anni ’70 al posto di vendere lo sfuso, credendo fermamente nel potenziale del terroir locale (suoli molto minerali, metalliferi) e nel lavoro in famiglia.

Borghi d’Europa ha partecipato a un incontro a tavola al Ristorante La Cucina dei Frigoriferi Milanesi, dove Cristina Bargagli ha presentato alcune delle etichette di Provveditore e raccontato la propria realtà ed esperienza alla stampa specializzata.

E’ stato molto interessante apprendere che per i vini rossi, Provveditore raccoglie le uve a mano e fa una macerazione a temperatura controllata per 10 giorni, facendo coincidere la fermentazione alcolica con la malolattica, al fine di avere, come da tradizione scansanese, dei rossi intensi e complessi.

Per i i bianchi da uve Ansonica, Vermentino, Trebbiano Toscano, Sauvignon e Chardonnay (tutti Maremma Toscana Doc), l’Azienda di Cristina Bargagli dopo la vendemmia manuale pratica la criomacerazione pellicolare a freddo con pressatura soffice a 8°, prima della fermentazione alcolica che avviene in acciaio a 13°, al fine di avere dei bianchi eleganti con maggior corpo.

Altra peculiarità per i i bianchi è la scelta di usare il Tappo Stelvin o a vite, perché garantisce maggior longevità e conservazione ed è più sostenibile , visto che l’alluminio può essere riciclato all’infinito.

A tavola i giornalisti presenti hanno potuto degustare prima all’aperitivo il Maremma Toscana Doc Trebbiano 2023, molto fresco, poi il Maremma Toscana Doc Vermentino 2023 Il Bargaglino, di grande sapidità e il Maremma Toscana Doc Chardonnay Purosole 2023, molto equilibrato e fine.

Successivamente sono stati provati il Maremma Toscana Doc Ansonica La Madda 2023, fruttato ed equilibrato e il Maremma Toscana Doc Sirah Rosato Casaiolo 2023, perfetto in abbinamento col Risotto allo Zafferano con Midollo gratinato.

Col secondo, un piatto di filetto di porcello rosato, sono stati provati due diversi Morellino di Scansano Docg di Provveditore: prima l’Irio 2023, solo acciaio, fresco e sapido e poi il provveditore 2020, vino pronto, speziato ed avvolgente.

Infine, con il dolce, un Creme Caramel ghiacciato con salsa al Maracuja provato l’Appassito di Tufo, vino da uve stramature bianco 2007 , lungo e rotondo, che si sposerebbe bene anche con dei formaggi muffati.

Così va bene!

 

martedì 18 giugno 2024

BORGHI D’EUROPA A LUGANA ARMONIE SENZA TEMPO 2024

 





Venerdì 7 Giugno c.m. , presso la suggestiva location di Palazzo Giuresconsulti, a due passi dal Duomo di Milano, si è svolto l’evento “Lugana , Armonie senza Tempo”, promosso dal Consorzio di Tutela Lugana Doc e giunto alla quinta edizione.

Un evento aperto ai professionisti del settore e agli eonauti e volto a far comprendere l’identità delle 5 tipologie di Lugana che possono essere realizzate: Lugana d’annata, Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante, naturalmente solo nei cinque comuni di Desenzano, Sirmione, Lonato, Pozzolengo e Peschiera per la parte veneta.

Un banco d’assaggio davvero ben fornito, con la presenza diretta di 54 Cantine aderenti al Consorzio di Tutela Lugana Doc, ognuna con le proprie etichette più rappresentative del noto bianco del lago di Garda.

Oltre al banco d’assaggio, si è svolta prima una masterclass guidata dal giornalista e sommelier Andrea Gori, dal Presidente del Consorzio del Lugana Doc Fabio Zenato e dal Direttore Edoardo Peduto: un momento di approfondimento per la stampa specializzata, dove in chiave molto innovativa è stato fatto un viaggio multisensoriale tra vino arte e design, con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.

Alla Masterclass sono stati proposti:

-Lugana Doc Metodo Classico di Pasini San Giovanni,

-Lugana Doc Metodo Classico 2017 di Oselara,

-Lugana Doc Celeste 2023 di Cantina Ceresa,

-Lugana Doc Folar 2022,

-Lugana Doc Riserva il Bepi 2021

-Lugana Doc Riserva del Lupo 2020

-Lugana Doc Vendemmia Tardiva 31 Ottobre 2021,

-Lugana Doc Vendemmia Tardiva Filo di Arianna 2020

Invece, al banco di degustazione, la redazione di Borghi d’Europa è rimasta particolarmente colpita dai Lugana di Colli Vaibò di Pozzolengo, dell’Azienda Agricola Monte Cicogna di Moniga del Garda,  di Patrizia Cadore di Pozzolengo, di Zanmichele sempre da Pozzolengo, della Società Agricola Giorgi-Feliciana di Pozzolengo, della Tenuta Corbari di Desenzano.

E ancora  i vini di Avanzi di Manerba del Garda, dell’Azienda Agricola El Citera di Peschiera, quelli dell’Azienda Agricola Pasetto Emilio di Sirmione e di Perla del Garda di Lonato.

Vari vini a base di Uva Turbiana, tutti ben identificabili con le peculiarità dei suoli dei cinque comuni di produzione del Lugana Doc e che continueranno ad essere comunicati da Borghi d’Europa nel Percorso d’Informazione Eurovinum, Paesaggi della Vite e del Vino.

In alto i calici!

 

domenica 9 giugno 2024

Percorso Internazionale EUROSOSTENIBILITA' – La tappa multimediale all'Azienda Agricola Giorgio Cecchetto a Vazzola

 



Sono trascorsi ormai quattro anni da quando Borghi d'Europa, grazie al Patrocinio di ESOF2020,Trieste Capitale europea della scienza, organizzò al Porto Vecchio di Trieste un incontro di informazione sui temi della sostenibilità. Da quel primo approccio è nato il progetto Eurosostenibilità, coordinato da Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore di Bologna, direttore della rivista ND (Natura Docet) di Milano. Si è così snodato un itinerario di conoscenza, volto a scoprire la sostenibilità nelle diverse filiere produttive.

 

Lo scopo è quello di realizzare una imponente campagna che si concretizza nella pubblicazione di oltre 1000 servizi informativi e nella realizzazione di almeno 20 trasmissioni multimediali,grazie alla rete del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).

 

 

Il gruppo di lavoro di Eurosostenibilità ha tenuto il proprio incontro multimediale presso l'Azienda Agricola Cecchetto, a Tezze di Piave (Vazzola).

 

"L’attaccamento al territorio e il suo profondo rispetto, così come la tutela della biodiversità, sono i valori che oggi guidano il nostro operato – conferma Sara Cecchetto, Responsabile della sostenibilità per la Cantina–. In qualità di azienda agricola, siamo tra i primi custodi dell’ambiente, dal momento che, quotidianamente, ne curiamo le risorse. Raccontiamo i vini parlando dell’areale dai quali provengono e dei paesaggi in cui coltiviamo i vigneti, testimoniando il Made in Italy anche attraverso storie e tradizioni locali. È nostro dovere, quindi, adottare sistemi di produzione più responsabili, ma, soprattutto, più sostenibili, per poter proteggere e valorizzare il capitale naturale». Questo percorso di consapevolezza ha inizio, per i Cecchetto, nel 2017, quando, per rispondere alla domanda “quanto ambiente viene danneggiato per produrre i vini aziendali?”, la Cantina inizia a misurare le sue performance ambientali attraverso la Certificazione del Ministero della Transizione ecologica VIVA – La sostenibilità nella vitivinicoltura in Italia; lo stesso anno Cecchetto ottiene la certificazione SQNPI – Sistema di qualità nazionale produzione integrata, rilasciata dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, garante di un sistema agricolo di produzione basato su metodi agronomici e di difesa naturali, attenti alla preservazione della biodiversità locale. «Da cinque anni a questa parte – specifica Sara – in vigneto impieghiamo materiali ecocompatibili e biodegradabili – un esempio su tutti è il filo per legare i tralci delle viti – e, per favorire la fertilità e la molteplicità microbiologica del terreno, utilizziamo concimi organo-minerali. Grazie al percorso intrapreso con la certificazione VIVA, ogni due anni valutiamo le nostre prestazioni di sostenibilità e sviluppiamo piani di miglioramento basandoci sui quattro indicatori aria, acqua, territorio e vigneto». Se il primo indicatore, la cosiddetta carbon footprint, esprime il totale delle emissioni di gas serra associate direttamente e indirettamente alla produzione di una bottiglia di vino da 0,75 l, il secondo, la water footprint, calcola il consumo di acqua dolce impiegata per l’irrigazione e per gli usi di cantina; l’indicatore “territorio” analizza le conseguenze delle attività aziendali sia in termini paesaggistici che socio-economici, mentre l’ultimo, “vigneto”, valuta le pratiche di gestione agronomica."

 

 

 

All'incontro ha partecipato anche Laura Panizutti,Consulente Finanziario e Patrimoniale di Conegliano, per i temi della finanza etica e sostenibile e partner d'informazione di Borghi d'Europa per le iniziaive di valorizzazione delle comunità locali.

 

Il florovivaismo è un importante settore dell’agricoltura italiana che include il segmento dei fiori e fronde recise, delle piante in vaso da interno ed esterno e di quelle utilizzate per gli spazi a verde. Abbraccia quindi attività di produzione di prodotti vegetali ornamentali e di materiale di propagazione non solo ornamentale, ma anche orticolo, frutticolo e boschivo.

Partner d'informazione di Borghi d'Europa Federico Furlan della Florcoltura Furlan di San Polo di Piave, che si occupa della sostenibilità della filiera.

 

 

Un altro interessante intervento è stato realizzato da Michele Carisi, della Microtorrefazione Caffettin di Candelù (Maserada sul Piave).

 

"Questa storia potrebbe iniziare così “c’erano una volta un piccolo uomo, passione e tanti chicchi di caffè”, semplicemente. Mi chiamo Michele e sono un microtorrefattore.

Nel 2014 mi sono avvicinato al caffè, una bevanda che mi ha sempre affascinato, ma che mi ha letteralmente rapito, grazie alla “Third Wave”, un movimento culturale che innalza il caffè a esperienza sensoriale e lo promuove come prodotto artigianale di alta qualità.

Non credo di essere formato al 100% vista la complessità di questa materia, ma informato sicuramente su tutti i processi di lavorazione di questa favolosa pianta, dalla sua coltivazione, lavorazione e selezione, alla tostatura artigianale, che curo personalmente nel mio laboratorio di Candelù, fino alla preparazione in tazza per esprimere al meglio le caratteristiche del caffè sia Espresso che, perché no, a filtro.Tutto ciò senza tralasciare un concetto a me molto caro: la sostenibilità. Mi impegno e ci tengo a ricercare dei produttori di caffè verde che rispettano i principi del mercato equosolidali.

Vi aspetto per quattro chiacchiere davanti ad un caffè a Caffettin microtorrefazione, così:

semplicemente."