lunedì 24 giugno 2024

EUROVINUM: I VINI DI PROVVEDITORE PRESENTATI A MILANO

 





L’Azienda Agricola di Scansano della Famiglia Bargagli ha raccontato la propria realtà alla stampa specializzata

Milano, 24 Giugno 2024- Nel Comune di Scansano, nella Contrada dei Salaioli, zona vitivinicola particolarmente florida, sorge l’Azienda Agricola Provveditore della Famiglia Bargagli, giunta oggi alla quarta generazione, con al timone Cristina Bargagli.

Sangiovese per il Morellino di Scansano Docg, Sirah ma alche alcuni bianchi sia internazionali che autoctoni sono i vini prodotti da Provveditore (che conta circa 40 ettari avvitati),  che iniziò a vinificare le proprie uve e puntare a una qualità maggiore negli anni ’70 al posto di vendere lo sfuso, credendo fermamente nel potenziale del terroir locale (suoli molto minerali, metalliferi) e nel lavoro in famiglia.

Borghi d’Europa ha partecipato a un incontro a tavola al Ristorante La Cucina dei Frigoriferi Milanesi, dove Cristina Bargagli ha presentato alcune delle etichette di Provveditore e raccontato la propria realtà ed esperienza alla stampa specializzata.

E’ stato molto interessante apprendere che per i vini rossi, Provveditore raccoglie le uve a mano e fa una macerazione a temperatura controllata per 10 giorni, facendo coincidere la fermentazione alcolica con la malolattica, al fine di avere, come da tradizione scansanese, dei rossi intensi e complessi.

Per i i bianchi da uve Ansonica, Vermentino, Trebbiano Toscano, Sauvignon e Chardonnay (tutti Maremma Toscana Doc), l’Azienda di Cristina Bargagli dopo la vendemmia manuale pratica la criomacerazione pellicolare a freddo con pressatura soffice a 8°, prima della fermentazione alcolica che avviene in acciaio a 13°, al fine di avere dei bianchi eleganti con maggior corpo.

Altra peculiarità per i i bianchi è la scelta di usare il Tappo Stelvin o a vite, perché garantisce maggior longevità e conservazione ed è più sostenibile , visto che l’alluminio può essere riciclato all’infinito.

A tavola i giornalisti presenti hanno potuto degustare prima all’aperitivo il Maremma Toscana Doc Trebbiano 2023, molto fresco, poi il Maremma Toscana Doc Vermentino 2023 Il Bargaglino, di grande sapidità e il Maremma Toscana Doc Chardonnay Purosole 2023, molto equilibrato e fine.

Successivamente sono stati provati il Maremma Toscana Doc Ansonica La Madda 2023, fruttato ed equilibrato e il Maremma Toscana Doc Sirah Rosato Casaiolo 2023, perfetto in abbinamento col Risotto allo Zafferano con Midollo gratinato.

Col secondo, un piatto di filetto di porcello rosato, sono stati provati due diversi Morellino di Scansano Docg di Provveditore: prima l’Irio 2023, solo acciaio, fresco e sapido e poi il provveditore 2020, vino pronto, speziato ed avvolgente.

Infine, con il dolce, un Creme Caramel ghiacciato con salsa al Maracuja provato l’Appassito di Tufo, vino da uve stramature bianco 2007 , lungo e rotondo, che si sposerebbe bene anche con dei formaggi muffati.

Così va bene!

 

martedì 18 giugno 2024

BORGHI D’EUROPA A LUGANA ARMONIE SENZA TEMPO 2024

 





Venerdì 7 Giugno c.m. , presso la suggestiva location di Palazzo Giuresconsulti, a due passi dal Duomo di Milano, si è svolto l’evento “Lugana , Armonie senza Tempo”, promosso dal Consorzio di Tutela Lugana Doc e giunto alla quinta edizione.

Un evento aperto ai professionisti del settore e agli eonauti e volto a far comprendere l’identità delle 5 tipologie di Lugana che possono essere realizzate: Lugana d’annata, Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante, naturalmente solo nei cinque comuni di Desenzano, Sirmione, Lonato, Pozzolengo e Peschiera per la parte veneta.

Un banco d’assaggio davvero ben fornito, con la presenza diretta di 54 Cantine aderenti al Consorzio di Tutela Lugana Doc, ognuna con le proprie etichette più rappresentative del noto bianco del lago di Garda.

Oltre al banco d’assaggio, si è svolta prima una masterclass guidata dal giornalista e sommelier Andrea Gori, dal Presidente del Consorzio del Lugana Doc Fabio Zenato e dal Direttore Edoardo Peduto: un momento di approfondimento per la stampa specializzata, dove in chiave molto innovativa è stato fatto un viaggio multisensoriale tra vino arte e design, con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.

Alla Masterclass sono stati proposti:

-Lugana Doc Metodo Classico di Pasini San Giovanni,

-Lugana Doc Metodo Classico 2017 di Oselara,

-Lugana Doc Celeste 2023 di Cantina Ceresa,

-Lugana Doc Folar 2022,

-Lugana Doc Riserva il Bepi 2021

-Lugana Doc Riserva del Lupo 2020

-Lugana Doc Vendemmia Tardiva 31 Ottobre 2021,

-Lugana Doc Vendemmia Tardiva Filo di Arianna 2020

Invece, al banco di degustazione, la redazione di Borghi d’Europa è rimasta particolarmente colpita dai Lugana di Colli Vaibò di Pozzolengo, dell’Azienda Agricola Monte Cicogna di Moniga del Garda,  di Patrizia Cadore di Pozzolengo, di Zanmichele sempre da Pozzolengo, della Società Agricola Giorgi-Feliciana di Pozzolengo, della Tenuta Corbari di Desenzano.

E ancora  i vini di Avanzi di Manerba del Garda, dell’Azienda Agricola El Citera di Peschiera, quelli dell’Azienda Agricola Pasetto Emilio di Sirmione e di Perla del Garda di Lonato.

Vari vini a base di Uva Turbiana, tutti ben identificabili con le peculiarità dei suoli dei cinque comuni di produzione del Lugana Doc e che continueranno ad essere comunicati da Borghi d’Europa nel Percorso d’Informazione Eurovinum, Paesaggi della Vite e del Vino.

In alto i calici!

 

domenica 9 giugno 2024

Percorso Internazionale EUROSOSTENIBILITA' – La tappa multimediale all'Azienda Agricola Giorgio Cecchetto a Vazzola

 



Sono trascorsi ormai quattro anni da quando Borghi d'Europa, grazie al Patrocinio di ESOF2020,Trieste Capitale europea della scienza, organizzò al Porto Vecchio di Trieste un incontro di informazione sui temi della sostenibilità. Da quel primo approccio è nato il progetto Eurosostenibilità, coordinato da Gianluigi Pagano, giornalista e scrittore di Bologna, direttore della rivista ND (Natura Docet) di Milano. Si è così snodato un itinerario di conoscenza, volto a scoprire la sostenibilità nelle diverse filiere produttive.

 

Lo scopo è quello di realizzare una imponente campagna che si concretizza nella pubblicazione di oltre 1000 servizi informativi e nella realizzazione di almeno 20 trasmissioni multimediali,grazie alla rete del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).

 

 

Il gruppo di lavoro di Eurosostenibilità ha tenuto il proprio incontro multimediale presso l'Azienda Agricola Cecchetto, a Tezze di Piave (Vazzola).

 

"L’attaccamento al territorio e il suo profondo rispetto, così come la tutela della biodiversità, sono i valori che oggi guidano il nostro operato – conferma Sara Cecchetto, Responsabile della sostenibilità per la Cantina–. In qualità di azienda agricola, siamo tra i primi custodi dell’ambiente, dal momento che, quotidianamente, ne curiamo le risorse. Raccontiamo i vini parlando dell’areale dai quali provengono e dei paesaggi in cui coltiviamo i vigneti, testimoniando il Made in Italy anche attraverso storie e tradizioni locali. È nostro dovere, quindi, adottare sistemi di produzione più responsabili, ma, soprattutto, più sostenibili, per poter proteggere e valorizzare il capitale naturale». Questo percorso di consapevolezza ha inizio, per i Cecchetto, nel 2017, quando, per rispondere alla domanda “quanto ambiente viene danneggiato per produrre i vini aziendali?”, la Cantina inizia a misurare le sue performance ambientali attraverso la Certificazione del Ministero della Transizione ecologica VIVA – La sostenibilità nella vitivinicoltura in Italia; lo stesso anno Cecchetto ottiene la certificazione SQNPI – Sistema di qualità nazionale produzione integrata, rilasciata dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, garante di un sistema agricolo di produzione basato su metodi agronomici e di difesa naturali, attenti alla preservazione della biodiversità locale. «Da cinque anni a questa parte – specifica Sara – in vigneto impieghiamo materiali ecocompatibili e biodegradabili – un esempio su tutti è il filo per legare i tralci delle viti – e, per favorire la fertilità e la molteplicità microbiologica del terreno, utilizziamo concimi organo-minerali. Grazie al percorso intrapreso con la certificazione VIVA, ogni due anni valutiamo le nostre prestazioni di sostenibilità e sviluppiamo piani di miglioramento basandoci sui quattro indicatori aria, acqua, territorio e vigneto». Se il primo indicatore, la cosiddetta carbon footprint, esprime il totale delle emissioni di gas serra associate direttamente e indirettamente alla produzione di una bottiglia di vino da 0,75 l, il secondo, la water footprint, calcola il consumo di acqua dolce impiegata per l’irrigazione e per gli usi di cantina; l’indicatore “territorio” analizza le conseguenze delle attività aziendali sia in termini paesaggistici che socio-economici, mentre l’ultimo, “vigneto”, valuta le pratiche di gestione agronomica."

 

 

 

All'incontro ha partecipato anche Laura Panizutti,Consulente Finanziario e Patrimoniale di Conegliano, per i temi della finanza etica e sostenibile e partner d'informazione di Borghi d'Europa per le iniziaive di valorizzazione delle comunità locali.

 

Il florovivaismo è un importante settore dell’agricoltura italiana che include il segmento dei fiori e fronde recise, delle piante in vaso da interno ed esterno e di quelle utilizzate per gli spazi a verde. Abbraccia quindi attività di produzione di prodotti vegetali ornamentali e di materiale di propagazione non solo ornamentale, ma anche orticolo, frutticolo e boschivo.

Partner d'informazione di Borghi d'Europa Federico Furlan della Florcoltura Furlan di San Polo di Piave, che si occupa della sostenibilità della filiera.

 

 

Un altro interessante intervento è stato realizzato da Michele Carisi, della Microtorrefazione Caffettin di Candelù (Maserada sul Piave).

 

"Questa storia potrebbe iniziare così “c’erano una volta un piccolo uomo, passione e tanti chicchi di caffè”, semplicemente. Mi chiamo Michele e sono un microtorrefattore.

Nel 2014 mi sono avvicinato al caffè, una bevanda che mi ha sempre affascinato, ma che mi ha letteralmente rapito, grazie alla “Third Wave”, un movimento culturale che innalza il caffè a esperienza sensoriale e lo promuove come prodotto artigianale di alta qualità.

Non credo di essere formato al 100% vista la complessità di questa materia, ma informato sicuramente su tutti i processi di lavorazione di questa favolosa pianta, dalla sua coltivazione, lavorazione e selezione, alla tostatura artigianale, che curo personalmente nel mio laboratorio di Candelù, fino alla preparazione in tazza per esprimere al meglio le caratteristiche del caffè sia Espresso che, perché no, a filtro.Tutto ciò senza tralasciare un concetto a me molto caro: la sostenibilità. Mi impegno e ci tengo a ricercare dei produttori di caffè verde che rispettano i principi del mercato equosolidali.

Vi aspetto per quattro chiacchiere davanti ad un caffè a Caffettin microtorrefazione, così:

semplicemente."